Cambiamenti 3

Aveva goduto in maniera incredibile, aveva gioito di quella penetrazione decisa e forte, si era sentita tutta rimescolata. Mai più avrebbe rinunciato al piacere intenso e travolgente che le spalancava nuovi orizzonti e colmava il vuoto che aveva provato negli ultimi tempi. Doveva e voleva recuperare il tempo perduto e , come se avesse letto nei suoi pensieri, l'uomo che non aveva ancora goduto, la sollevò come un fuscello e se la portò nella camera da letto . Essere in balia in quel modo del maschio le diede un'ulteriore scossa di piacere : si, era pronta a tutto, a soddisfare tutte le richieste del maschio infoiato. Quando le fu chiesto di mettersi carponi sulla sponda del letto docilmente eseguì e immediatamente sentì la lingua rasposa che la leccava in profondità alternandosi tra fice culo. Mai aveva provato una cosa del genere, avvertiva il sangue scorrere velocemente, il cuore battere forte. Mai il suo buchetto aveva ricevuto tali attenzioni, lo avvertiva pulsare, aprirsi e chiudersi spasmodicamente. Sarebbe stata pronta ora che quella lingua incuneatasi nel suo ano le aveva dato quella scossa a sentire anche cosa le avrebbe provocato qualcosa di più consistente. ma non sarebbe stato quello il momento perchè sentì il membro dell'uomo improvvisamente tutto dentro la figa al punto da non poter trattenere forti gemiti. Si sentì riempita tutta, in quella posizione avvertiva ancora di più l'invasione completa del pene. Ad ogni suo affondo rantolava ,preda indifesa e vinta dalla voglia che aveva preso possesso di lei, lo incitava, lo chiedeva come una....e se lo disse per la prima volta, come una troia . Questa che fu per lei come una rivelazione rese inarrestabile il fluire degli umori della fica. Ogni tanto lui le teneva fermo il cazzo appoggiato all'apertura della fessura per poi affondare e stantuffare sempre più forte. Sentiva come un tradimento quel fermare il ritmo che la portava sempre più in alto ma allo stesso tempo l'attesa dei nuovi affondi le produceva una scarica di piacere che accresceva lo scorrere degli umori che la bagnavano tutta e rendevano facile e scivolosa l'entrata e l'uscita di quel meraviglioso bastone di carne. L'uomo accompagnava le parole alle spinte dentro di lei. Lo sentiva gridare :-Che culo che hai, da quando tempo lo desideravo, hai delle chiappe di marmo. ". Accentuò il suo ritmo superando la china del non ritorno e le scarico dentro una quantità incredibile di sperma . Al marito che l'indomani, al ritorno dalla trasferta di lavoro le chiedeva se ci fosse qualche problema vedendola strana, come assente e pensierosa, fu pronta a rispondere che le era mancato e che una settimana senza di lui non passava mai .A lui quelle parole parvero una chiara richiesta di attenzioni che non le volle far mancare. Se la volle scopare senza ulteriore indugio .E lei si mostrò particolarmente calda e vogliosa anche perchè al posto del marito vedeva con gli occhi della mente Luca, l'amministratore , e facendosi scopare da lui immaginava di essere scopata dall'altro. Si accorgeva che stava scivolando per una china che la portava sempre di più a trasgredire ed avere meno inibizioni. E, dando il suo anche al marito, mise a tacere anche la coscienza perchè, in fondo, non toglieva nulla a lui ma aggiungeva solo più legna al suo fuoco. E trovò eccitante confessare a Luca che era stata a letto con il marito e aveva pensato a lui. Gli diceva che non vedeva l'ora che passassero le tre settimane quando il marito sarebbe ripartito: aveva bisogno delle sue carezze, delle sue mani, del giocattolino che gli pendeva tra le game. Anche questo era cambiato, era diventata completamente sfrontata.
Quando era assalita dai rimorsi, a pensare di averlo fatto nella camera da letto matrimoniale si diceva che lui non lo meritava , che continuava ad amarlo ma la strada imboccata non le permetteva di tornare più indietro. Quel sesso da poco ritrovato rappresentava la più forte ragione di vita Si andò chiedendo se e come sarebbe stato possi bile tenere insieme l'affetto per il coniuge e le voglie ormai irrefrenabili del suo corpo. Voglie che non riuscì a tenere represse il giorno in cui a causa dell'occupazione studentesca del suo liceo si ritrovò la mattinata libera e accettò l'invito del collega Paolo a godersi al mare e di concedersi un poco di sole dopo tante giornate di pioggia. Salendo però con lui in auto immediatamente le si affacciarono alla mente le immagini di lei che in quell'automobile aveva provato per la prima volta a lasciarsi andare iniziando un nuovo percorso della sua vita. E quando inavvertitamente lui le poggiò la mano sulle ginocchia non ebbe la forza e la voglia di allontanarla. Paolo le diceva che non aveva dimenticato quello che c'era stato tra di loro , che era stato bravo a tener fede alla promessa di far finta che non fosse successo nulla ma che ora rischiava di impazzire vedendosela spesso vicina senza poterla accarezzare. E accompagnò quelle parole con il gesto mano che si insinuò tra le sue cosce. Sentire la presa e il calore di quella mano provocarono un corto circuito nel suo corpo che si abbandonò sullo schienale e dischiuse le gambe per per dargli via libera ad accarezzarla più in alto. Quando l'auto abbandonò la via del mare per inerpicarsi lungo la collina, era perfettamente consapevole dove stavano andando. Questa volta lui non si accontentava dell'auto, voleva un letto per esplorare a fondo il suo corpo, per scoparla e prendere possesso pieno di quel corpo che era diventato la sua ossessione. Non aveva nemmeno fatto in tempo a chiudere la porta di casa che la strinse al muro e la ricoprì di baci che lei ricambiò con la medesima cupidigia. Si denudarono velocemente e fu lei ad offrirgli i capezzoli da leccare e succhiare. avvertiva le si erano gonfiati in maniera inverosimile e sperava così di trovarne sollievo. Contemporaneamente la mano dell'uomo l'accarezzava dappertutto e scendendo sul pube scopriva che era già tutta bagnata. La invitò con la pressione della mano sul capo ad abbassarsi e le offrì l'asta già in piena erezione. Bramosamente Mara percorse il membro nodoso leccandolo in tutta la sua lunghezza, come se lo volesse prima misurare in tutta la sua lunghezza e circonferenza , poi lo imboccò e succhiò avidamente , strappando al maschio gemiti di piacere. Quando sentì che stava per godere volle essere lui a leccare la sua fica e trascinatala sul letto la fece porre a cavalcioni sul suo viso. Le parve di impazzire a sentire tutta la sua lingua dentro di lei che appoggiandosi con una mano alla tastiera del letto con l'altra dava sollievo alla fica che le si era bagnata inverosimilmente . Ebbe un primo orgasmo nella sua bocca e ,non potendo più attendere, facendosi un poco indietro si mise a cavalcioni e, calatasi su un cazzo che era ormai di marmo, cominciò a sentirselo tutto dentro mentre andava su e giù. Non contò quante volte godesse mentre le mani dell'uomo avevano preso possesso del il culo accarezzandolo in tutta la sua superficie. E se ne venne un'ultima volta quando prima un dito e poi un secondo, dopo aver sondato l'apertura del buco per qualche istante, lo violarono scavando dentro di lei, mentre fiotti di lava eruttavano dentro di le. Lo supplicò di a spingere ancora e ancora fin quando, entrambi placati, giacquero quasi senza più fiato uno accanto all'altra.